Scadenza comunicazione annuale c.d. Saldi

2 Febbraio 2022

Come noto, il prossimo 15 febbraio 2022 è in scadenza la comunicazione annuale c.d. saldi, relativamente ai dati “contabili” dei rapporti accesi nel 2021.

Quali informazioni devono confluire nella comunicazione annuale “saldi”?

Nella comunicazione annuale c.d. saldi devono confluire le seguenti informazioni:

  • – dati identificativi del rapporto, compreso il codice univoco assegnato dall’operatore al momento della comunicazione di accensione del rapporto
  • – dati relativi ai saldi del rapporto, distinti in saldo iniziale al 1° gennaio e saldo finale al 31 dicembre, dell’anno cui è riferita la comunicazione
  • – saldo iniziale alla data di apertura, per i rapporti accesi nel corso dell’anno; il saldo contabilizzato antecedente la data di chiusura, per i rapporti chiusi nel corso dell’anno
  • – dati relativi agli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare ed avere per ogni tipologia di rapporto, conteggiati su base annua
  • – giacenza media annua relativa ai rapporti di deposito e di conto corrente bancari e postali e rapporti assimilati
  • – altri dati contabili, per alcune particolari tipologie di rapporto.

Come risaputo, la comunicazione annuale c.d. saldi è a carico degli operatori finanziari indicati all’articolo 7, sesto comma, del Dpr 605/1973, cioè:

  • – banche
  • – Poste italiane Spa
  • – intermediari finanziari
  • – imprese di investimento
  • – organismi di investimento collettivo del risparmio
  • – società di gestione del risparmio
  • – ogni altro operatore finanziario.

Questo cosa significa operativamente?

Se Tizio durante il 2021 ha aperto un rapporto finanziario, come ad esempio un conto corrente, presso la Banca Alfa, quest’ultima avrà per certo comunicato la nascita del rapporto nel 2021 entro il mese successivo all’avvio dello stesso. Ora però, Alfa entro il 15 febbraio, dovrà trasmettere sempre in relazione a tale rapporto, i dati contabili riferibili a saldo iniziale, saldo finale, giacenza media e così via. I dati in questione assumeranno rilievo, ad esempio, ai fini della verifica dell’ISEE di Tizio!

Le holding non finanziarie (ex. Art. 162-bis) devono effettuare la comunicazione annuale saldi?

Le holding non finanziarie devono effettuare la comunicazione annuale c.d. saldi solo ed esclusivamente nell’ipotesi in cui tra i rapporti della holding vi sia un CASH POOLING che va comunicato alla stregua di un conto corrente (cod. 01).

Tutti gli altri rapporti che interessano la holding (partecipazioni, garanzie, finanziamenti) non devono mai essere oggetto di comunicazione annuale c.d. saldi!

Di seguito la tabella riassuntiva dei rapporti per i quali è previsto (e non previsto) l’obbligo di comunicazione:

TIPO RAPPORTO che DEVE FARE la comunicazione saldi annuali (anche con saldo a zero)

01 CONTO CORRENTE
02 CONTO DEPOSITO TITOLI E/O OBBLIGAZIONI
03 CONTO DEPOSITO A RISPARMIO LIBERO/VINCOLATO
04 RAPPORTO FIDUCIARIO EX LEGGE N. 1966/1939
05 GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO
06 GESTIONE PATRIMONIALE
07 CERTIFICATI DI DEPOSITO E BUONI FRUTTIFERI
09 CONTO TERZI INDIVIDUALE / GLOBALE 10 DOPO INCASSO
12 CASSETTE DI SICUREZZA
14 CONTRATTI DERIVATI SU CREDITI
23 PROD. FINANZIARI EMESSI DA IMPRESE DI SSICURAZIONE
24 ACQUISTO VENDITA DI ORO E METALLI PREZIOSI

98 OPERAZIONE EXTRA CONTO (solo per l’anno di riferimento)

TIPO RAPPORTO che NON DEVE FARE  la comunicazione saldi annuali

08 PORTAFOGLIO
11 CESSIONE INDISPONIBILE
13 DEPOSITI CHIUSI
16 CREDITI DI FIRMA
17 CREDITI
18 FINANZIAMENTI
19 FONDI PENSIONE
20 PATTO COMPENSATIVO
21 FINANZIAMENTO IN POOL
22 PARTECIPAZIONE
99 ALTRO RAPPORTO

Se (per esempio) una Holding ha solo partecipazioni (tipo 22) e finanziamenti (tipo 18) NON DEVE COMUNICARE NULLA per il saldi annuali.

Per dubbi puoi contattarci direttamente

Scadenze del 31 Luglio 2021 per holding

26 Luglio 2021

Quali sono le comunicazioni all’anagrafe tributaria in capo alla holding che scadono il 31 luglio 2021?

Nel webinar organizzato il 15 luglio abbiamo commentato la questione in maniera approfondita.

Intendiamo però già anticipare come non esista una risposta “uniforme” per tutte le comunicazione che le holding devono effettuare.

La data del 31 luglio 2021, infatti, è un termine che devono rispettare: 

– le holding “nuove” all’obbligo perchè in sede di approvazione del bilancio al 31/12/2020, entro il mese di giugno 2021, rispettano i requisiti dell’art. 162 bis Tuir (oltre il 50% dell’attivo è rappresentato da partecipazioni immobilizzate);

– le holding “vecchie” all’obbligo esclusivamente in relazione a nuovi rapporti, rapporti chiusi o rapporti che hanno subito variazioni  durante il mese di giugno 2021. 

Quali sono i principali rapporti da comunicare entro il 31 luglio 2021

Ricordiamo come la C.M. 18/E/2007 abbia al tempo precisato come, per le holding di partecipazioni, i principali rapporti da comunicare sono quelli aventi ad oggetto:

• le partecipazioni ;

• i finanziamenti ricevuti dai soci della holding e quelli effettuati dalla holding alle società partecipate;

• i prestiti obbligazionari, sia quelli emessi dalla holding e sottoscritti da terzi, sia quelli emessi dalle partecipate o da terzi, e sottoscritti dalle holding medesime;

• il c.d. “cash pooling”;

• il rilascio di garanzie a terzi a favore di società partecipate ed il rilascio di garanzie da parte di terzi nell’interesse della holding a favore dell’intermediario presso cui viene acceso il rapporto di finanziamento (fatta eccezione per le garanzie già comprese nel contratto stesso di finanziamento).

Holding nuova o vecchia?

Se la “Holding” è nuova all’obbligo perchè, per la prima volta, rispetta i requisiti dell’art. 162 bis sulla base dei dati di bilancio al 31/12/2020, entro il mese successivo all’approvazione del bilancio (31 luglio 2021 in ipotesi di approvazione del bilancio in giugno), dovrà effettuare la prima comunicazione all’anagrafe rapporti, in modalità straordinaria,  per comunicare i rapporti sopra citati in essere al 31/12/2020. Si badi che nella comunicazione dovranno essere indicate le date di accensione originaria dei singoli rapporti. 

Se la “Holding”, invece, non è nuova all’obbligo, nessuna comunicazione entro il 31 luglio 2021 è dovuta, salvo la nascita di nuovi rapporti, la sostituzione/variazione ovvero la chiusura di rapporti già comunicati avvenuti nel mese di giugno 2021.

Quanto sopra anticipato è stato ampiamente affrontato durante il webinar in diretta giovedì 15 luglio.


Ti aiutiamo ad approfondire gli argomenti dell’articolo e trovare risposta alle tue domande:

Fiscalità e Adempimenti delle Holding: nuovo libro

26 Giugno 2021

Tutto quel che c’è da sapere sulle Holding:

Il team di Star Soluzioni è lieto di comunicare la prossima uscita del libro “Fiscalità e Adempimenti delle Holding” scritto dai nostri esperti Ennio Vial e Silvia Bettiol (Studio Vial) ed edito da Maggioli Editore: un volume che in 14 capitoli spiega passo passo tutto il mondo fiscale legato alle Holding e i relativi adempimenti che questi soggetti devono attuare per essere allineati con il Fisco e l’Agenzia delle Entrate.

I principali argomenti trattati in ciascun capitolo sono:

  1. Le opportunità della holding
  2. La definizione di holding ex art. 162 bis del tuir dopo l’intervento del D.Lgs. 142/2018
  3. La dichiarazione IRAP 2021 della holding industriale
  4. Holding e IRES
  5. Le holding e la disciplina dalle società di comodo nell’anno dell’emergenza COVID
  6. La holding di famiglia e l’IVA
  7. Il finanziamento della holding alle consociate e profili iva connessi
  8. Il bilancio delle holding industriali
  9. L’operazione di conferimento per la creazione della Holding
  10. La creazione della holding estera e la gestione di aspetti critici
  11. L’utilizzo della società semplice come holding: luci e ombre
  12. Gli adempimenti iniziali di accreditamento della holding per le comunicazioni all’anagrafe rapporti o ai fini CRS
  13. Le comunicazioni all’anagrafe tributaria dovute dalle holding
  14. Le comunicazioni CRS e la holding ex. art. 162-bis

Oppure approfondite con noi gli argomenti qui sotto!

Il testo, parte descrivendo le definizioni di holding e le relative opportunità sul mercato, approfondendo poi gradualmente le varie tipologie, come le Holding di Famiglia e le Holding Industriali.

Viene poi mostrato come una Holding viene costituita e gestita, toccando argomenti caldi come i finanziamenti alle consociate, le holding all’estero e la dichiarazione IRAP.

In ogni capitolo verrà spiegato passo dopo passo, ciascun adempimento che questi soggetti devono porre in essere con il Fisco, mostrando anche all’atto pratico l’iter specifico da seguire per concludere correttamente ciascuna procedura.
Infatti questo libro permetterà di visionare anche le schermate reali che l’operatore si troverà davanti al momento di predisporre la documentazione necessaria con i software ufficiali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e dal portale StarSoluzioni.it

Infine, la parte finale del libro si concentra largamente su argomenti e tematiche che abbiamo già trattato in questo articolo come le comunicazioni all’anagrafe tributaria e CRS.

La collaborazione tra Star Soluzioni e Studio Val non finisce qui!

Abbiamo pensato per tutti coloro che voglio risparmiare tempo e preoccupazioni per le operazioni di Accreditamento iniziale al SID o per singole compilazioni periodiche delle comunicazioni ad un sistema di affiancamento in cui ci occuperemo noi di tutto, lasciandovi così il tempo di dedicarvi al vostro core Business.

Ti aiutiamo ad approfondire gli argomenti dell’articolo e trovare risposta alle tue domande:


Holding e Trust company: invio dati OCSE CRS

16 Giugno 2021

Sapevi che entro il 30 giugno 2021 dovrà essere effettuato l’invio dei dati OCSE CRS relativi all’anno 2020?

Prima di effettuare l’invio all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) dei dati CRS (Common Reporting Standard), occorre che le Holding, Trust e Trust Company siano effettivamente consapevoli di essere soggetti obbligati ad effettuare questa comunicazione. 

Le domande a cui questi soggetti dovranno trovare risposta sono due: 

1- L’Holding o la Trust Company è da considerarsi un intermediario finanziario secondo le direttive ATAD (Anti Tax Avoidance Directive)? 

Prima della risposta a queste domande, occorre capire anzitutto cosa sia la normativa ATAD e cosa questa prevede.

Entrata in vigore dal 12/01/19, questa regolamentazione ha un duplice obiettivo:

  1. In primis il contrastare tutte le attività che contribuiscono all’erosione della base imponibile (come il trasferimento degli utili al di fuori del mercato interno), assicurandosi che il versamento delle imposte avvenga nel medesimo luogo in cui gli utili sono stati generati.
  2. Secondariamente, l’ATAD ha come obiettivo il tutelare il mercato e ridurre la pressione fiscale eccessivamente aggressiva, stabilendo così un comune denominatore di protezione per il mercato in specifici settori.

Inoltre la normativa ha rinnovato la definizione di Holding e Trust, ora dipendente da parametri stabiliti esclusivamente da elementi finanziari patrimoniali, escludendo il reddito. Questo ha notevolmente allargato il bacino di soggetti obbligati all’adempimento verso l’Anagrafe dei Rapporti Finanziari, creando molta confusione e incertezza.

2- Quando una Holding o una Trust figura come soggetto obbligato, che tipo di comunicazione deve predisporre tra la comunicazione CRS e l’anagrafe dei rapporti finanziari?

Anche in questo caso, occorre prima comprendere cosa siano le due procedure e in cosa consistono.

Il CRS è uno “standard unico globale” divulgato nel 2014 e composto da:

  1. Una serie di regolamentazioni intergovernative che regolano lo scambio delle informazioni fiscali tra i governi centrali del G20, sia in maniera multilaterale che bilaterale
  2. Un regolamento volto a disciplinare le corrette procedure per i vari adempimenti di verifica e comunicazione
  3. Un “Commentario” volto a chiarire eventuali errori di interpretazione
  4. Regole tecniche volte ad una corretta trasmissione delle informazioni

L’anagrafe dei rapporti finanziari invece, è una banca dati contenente tutti i dati che gli operatori finanziari periodicamente trasmettono al fisco.

In sostanza questa massiva banca dati contiene tutti i soggetti titolari di rapporti di conto corrente o di deposito, ed è stata istituita dal fisco per contrastare l’evasione fiscale.


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